Scolpire il marmo. Modellarlo come fosse creta. Lasciar fuoriuscire dalla pietra figure che l’artista vedeva già là dentro, chiuse. È l’arte di Luciano Massari, che si rifà ai più grandi scultori classici nella materia prima utilizzata, ma che le infonde un nuovo impeto creativo, avvalendosi anche di tecniche nuove e diverse.

Del resto, lui come le sue sculture è nato immerso nel marmo. Originario di Carrara, la località italiana con il marmo più pregiato e rinomato nel mondo, è cresciuto respirando l’importanza della materia che sarebbe diventata il mezzo da plasmare per la sua arte.

Il marmo nella via di Luciano Massari

Una passione cresciuta con lui, insomma, quella di Luciano Massari. Che dopo essersi laureato all’Accademia di Belle Arti, ha esordito già a livello internazionale negli anni Ottanta. Proprio nel 1980 vince il concorso per la realizzazione di un’opera a Trinidad e Tobago e quattro anni dopo porta a termine Icarus Millenovecentottantaquattro. Ciò porta Massari a prendere parte a diverse mostre collettive, sia in Italia che all’estero, e a veder acquistare le sue opere perché entrino a far parte di importanti collezioni, nazionali ed estere.

Utilizza anche altri materiali, come tutti gli artisti sperimenta e sente il bisogno di esprimersi su più piani. Ma è con il marmo che ottiene i maggiori e più sentiti risultati.

Nel 2004 è il primo artista in assoluto a posizionare un’istallazione scultorea permanente sull’Isola di Pasqua. Nel mese di maggio è ospite della Fondazione Rapa Nui, per la quale realizza le 7 Verità nel sito Puna Pau. 7 Verità non è solo un’opera, bensì una vera e propria esperienza i cui esiti coinvolgono l’essenza stessa della pratica della scultura, sia per i temi trattati, sia per la modalità con cui è stata realizzata.

L’anno successivo partecipa alla Biennale di Venezia e la sua opera Isola dell’identità entra a far parte della Collezione Gori alla Fattoria di Celle. Il lavoro di Luciano Massari è legato a doppio filo alla poesia: grazie alla collaborazione con altri artisti, tra il 2002 e il 2005 ha approfondito il rapporto tra le arti visive e la parola, attraverso una serie di operazioni artistiche che hanno visto la partecipazione di Mario Luzi, Alda Merini, Fernanda Pivano e Maria Luisa Spaziani.

Nel 2007, dopo aver preso parte alla Biennale di Arte Sacra Fondazione Staurus, Santuario di San Gabriele di Teramo, è la volta di Arcipelaghi, un’installazione all’interno della Fortezza Firmafede di Sarzana. Con questa stupefacente opera, Massari prosegue le riflessioni sul tema dell’isola attraverso il rapporto tra la materia, il marmo, e la dimensione mentale del viaggio come momento di confronto con la propria interiorità.
Nel marzo 2008, sempre sullo stesso tema, realizza l’opera ambientale Isola nell’isola, nel parco della Fondazione di Daniel Spoerri a Seggiano (GR) e nell’estate espone l’installazione Arcipelaghi alla XIII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, “Nient’altro che scultura – Nothing but sculpture” a cura di Francesco Poli. Lo stesso anno arriva la sua personale Impronte, mostra all’interno della quale esplora gli aspetti più lirici del concetto di vagare.

Scolpire oggi: le opere recenti di Luciano Massari

Nel corso degli anni, in tutto il mondo ci si accorge dell’importanza delle opere di Luciano Massari. Tanto che anche la televisione gli dedica attenzioni. Nel 2005 France 3 presenta la sua figura di artista nella trasmissione tematica “Des racines et des ailes”. Il regista cinese Wang Xiaoshuai (Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino) lo intervista in “Tuscany Dream”, film documentario girato per la Cina, e il regista Dixson Tam presenta la sua opera alla televisione nazionale di Hong Kong. Ha rilasciato, recentemente, interviste per Space Tv e per il programma di Raidue “Voyager” (dicembre 2010). La Televisione di Taiwan e quella giapponese gli hanno dedicato alcuni servizi nel gennaio del 2010 e del 2011.

Massari viene coinvolto in progetti sempre più ambiziosi, come Alla Luna, nel luglio 2009, la grande installazione allestita nelle storiche cave Michelangelo, nel bacino di Ravaccione a Carrara, per celebrare i quarant’anni dell’allunaggio.

Dopo che le sue opere sono state esposte anche a Dubai, oggi Massari è impegnato nella realizzazione di una monumentale scultura di oltre sette metri per la città cinese di Hangzhou, dove si svolgeranno i Giochi Olimpici orientali. La sua versione della Pietà, ispirata a quella di Michelangelo, è oggetto di studi per i tanti simboli che contiene, ed è stato selezionato fra i dieci maggiori artisti internazionali per il progetto di un palazzo-scultura, un’opera d’arte dentro la quale letteralmente abitare, frutto di una ricerca che mai si ferma.

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